Heartstopper: la serie Netflix che scalda il cuore
La serie tratta dall’omonima graphic novel di Alice Oseman è un piccolo gioiellino che tutti dovrebbero avere nella popria lista Netflix.
Una serie teen LGBTQ+ che si aggiunge a quelle uscite negli ultimi anni come Love, Victor (alla 3 e ultima stagione il 15 giugno) e Young Royals targata Netflix. Chi ha letto il fumetto lo sa, la differenza fondamentale tra questa e le altre serie (Love, Victor in particolare) è la presnza di buona e sana comunicazione tra i protagonisti. Elemento fondamentale in un viaggio alla scoperta di sè e dei sentimenti per gli altri.
Heartstopper narra le vicende di Charlie, timido e riservato studente del liceo, dichiaratamente gay e vittima di bullismo e di Nick, giocatore di rugby amato e lodato da tutta la scuola.
Tra i due nasce una profonda amicizia che sfocerà poi in un amore delicato e profondo.
La parte di conflitto ovviamente non può mancare, ma in questa serie scaturisce da parti terze: dall’omofobia presente nell’ambiente esterno alla coppia, da incomprensioni tra amici, da ragazzi ancora in conflitto con una parte di sè che fa paura e non si comprende. Non dall’interno della coppia, che riesce a dialogare come mai in una serie tv (teen e non) viene mostrato.
La storia è cadenzata dai conflitti interiori dei personaggi, dalla loro reazione alle sfide a cui l’ambiente esterno li espone, con la necessità di razionalizzare le proprie paure e timori o, come nel caso di Nick, con la soperta di una nuova sessualità che lascia smarriti.
La serie ricalca perfettamente la storia narrata nelle graphic novel di Alice Oseman, con alcune modifiche solo nella parte dei personaggi secondari. Non a caso la Oseman è anche sceneggiatrice nella serie tv.
Accanto a Charlie troviamo Tao, Elle e Isaac, gli amici di sempre, e nuove amicizie in Tara e Darcy. Ognuno di loro a rappresentanza di alcuni tra i tanti spettri in cui la sessualità si divide; in questo caso Eterosessualità, Transessualità, Asessualità, Omosessualità.
Nick ha come amici i principali portatori di problemi della serie: Ben, ancora all’inizio della starda per l’accettazione della propria omosessualità, tanto che riversa la sua paura sugli altri e Harry, esempio di omofobia nasosta sotto battute e derisioni.
Una serie in cui accopagnamo i protagonisti nel loro viaggio inetriore, nella loro scoperta di sè. In cui ci affezioniamo e facciamo il tifo per la loro felicità.
Non sempre le serie devono regalare dramma e suspance, ma sempliceente farci sentire coccolati e appagati. Questa serie ne è un esempio!
Voto